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Che cos’è questo fantomatico PNRR?

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di Greta Cassanelli

La prossima settimana il Governo discuterà lo stato di avanzamento del PNRR, illustrando lo stato di realizzazione del piano, le riforme intraprese e gli investimenti avviati. Il Governo farà il punto anche sui 51 obbiettivi da realizzare entro la fine dell’anno (pena perdita del finanziamento) che – a detta di Draghi- “sono in larga parte già acquisiti e che siamo certi di raggiungere tutti nei tempi previsti”.

Ma facciamo un passo indietro per capire cos’è questo fantomatico PNRR da mesi sulla bocca di tuttɜ.

La pandemia, e la conseguente crisi economica e sociale, hanno spinto l’Unione Europea a formulare, a Luglio 2020, il Next Generation EU (NGEU): un programma di investimenti e riforme per accelerare la transizione ecologica e digitale; migliorare la formazione dellз lavoratorз; e conseguire una maggiore equità di genere, territoriale e generazionale.

L’Italia è la prima beneficiaria dei fondi stanziati dai due principali strumenti del NGEU:il Dispositivo per la Ripresa e Resilienza (RRF) e il Pacchetto di Assistenza alla Ripresa per la Coesione e i Territori d’Europa (REACT-EU).

I fondi garantiti per l’Italia dal Dispositivo per la Ripresa e Resilienza sono 191,5 miliardi di euro da impiegare nel periodo 2021- 2026.

Per procedere all’erogazione dei fondi, il Dispositivo richiede agli Stati di presentare un pacchetto di investimenti e riforme. Ecco il famoso PNRR Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

Il Piano si sviluppa intorno a tre assi condivisi a livello europeo: digitalizzazione e innovazione, transizione ecologica, inclusione sociale, ed è diviso in sei Missioni:

Missione 1: digitalizzazione. innovazione. competitività. cultura e turismo

Missione 2: rivoluzione verde e transizione ecologica

Missione 3: infrastrutture per una mobilità sostenibile

Missione 4: istruzione e ricerca

Missione 5: coesione e inclusione

Missione 6: salute

Per cercare di farci un’idea sulle priorità del nostro paese, diamo un’occhiata a come l’italia ha proposto di distribuire i

191.5 miliardi di fondi tra le varie missioni.

Nello specifico:

Nella speranza che questa spiegazione più che approssimativa del PNRR vi abbia aiutato a schiarirvi un po’ le idee, vogliamo lasciarvi con una domanda che, in noi, è sorta spontanea.

Perché, visti gli evidenti limiti del sistema sanitario e scolastico portati ulteriormente in luce dalla pandemia, i fondi che si è scelto di destinare agli investimenti sulle reti ferroviarie (24.77 miliardi) superano – e non proprio di pochi euro- la totalità degli investimenti destinati alla salute (15,63 miliardi) e anche quelli destinati al sistema di istruzione (19.44 miliardi )?


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