STORIE

Melilla, 37 morti nel tentativo di attraversare la frontiera

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di Greta Cassanelli

Le frontiere uccidono ancora.

Ennesima tragedia alle porte di Melilla, enclave spagnola in territorio marocchino. Confermati 37 morti ma il bilancio può ancora salire.

Ciclicamente succede, ciclicamente, un gruppo di persone provenienti dal Marocco o dall’Africa subsahariana cerca di raggiungere l’Europa passando dalle uniche enclavi spagnole presenti in Nordafrica: Ceuta e Melilla.

E ciclicamente questi tentativi vengono violentementi repressi dalla polizia di frontiera, aumentando la lista delle persone che hanno perso la vita mentre non stavano facendo altro che avvalersi di un prorpio diritto – quello a migrare.

L’ultimo tentativo di attraversare la frontiera che separa Melilla dal Marocco è cominciato verso le sei di ieri mattina, quando circa 2.000 persone di origine subsahariana hanno iniziato ad avvicinarsi alla frontiera.

Nonostante i tentativi degli agenti marocchini di bloccare il flusso, due ore dopo circa 500 persone sono riuscite a raggiungere la recinzione e aprire con una cesoia una porta di accesso, iniziando ad entrare a Melilla.

Secondo la delegazione del governo della città, sono 133 le persone che sono infine riuscite ad entrare in territorio spagnolo.

La brutalità dei respingimenti da parte della polizia spagnola e marocchina ha provocato la morte di 37 giovani (il numero continua a salire) e il trasferimento di oltre 100 persone in diversi ospedali della zona, arrivando a saturare l’ospedale di Nador.

Vari video mostrano come la Guardia Civil abbia lanciato a distanza ravvicinata gas lacrimogeni contro le persone che si trovavano sulla recinzione, provocando la caduta di molti di loro dalla recinzione.

Il video pubblicato dall’AMDH (associazione marocchina per i diritti umani) mostra inoltre come molte delle persone arrestate dalle forze dell’ordine marocchine dopo essere state detenute, siano state gettate a terra e ammucchiate.

Diverse persone sono morte in queste ore per asfissia e il numero potrebbe continuare a crescere.

Diffondiamo, facciamo luce sugli abusi che vengono messi in atto alle porte dell’Europa e supportiamo le realtà che quotidianamente si battono per i diritti delle persone in movimento nelle zone di frontiera:

Solidary Wheels https://www.solidarywheels.org/

No Name Kitchen https://www.nonamekitchen.org/

Centre Iridia https://iridia.cat/en/

Sos Refugiados https://sosrefugiados.org/

Novact https://novact.org/?lang=en

Caravana Abriendo Fronteras https://abriendofronteras.net/


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